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Dal Brasile a Sacrofano: Garrincha e quella finta che "spostava il campo"

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Garrincha con alcuni giocatori del Sacrofano Quanto tempo è passato dall’ultima volta che abbiamo visto una partita da bordo campo? Da anni il calcio è fatto soprattutto di immagini. Inquadrature perfette, da ogni angolazione. Moviole raffinatissime, fotogrammi zoomati e trasformati in quadretti di computer grafica per cogliere quel centimetro di scarpino oltre la linea del fuorigioco, valutare la torsione della gamba dell’attaccante per capire, finalmente: era fallo o no? Eccoci di nuovo a un metro dal campo, immersi nei colori e nei suoni: il rumore del pallone calciato, le grida dell’allenatore, le imprecazioni dei tifosi e quelle dei difensori. Il calcio più vero è qui, dove si gioca ancora per amore, e i protagonisti sono ventidue calciatori, non attori lucidati e pettinati, scrutati dall’occhio della telecamera anche negli spogliatoi. Seconda categoria, lo Sporting Sacrofano incontra in casa lo Stimigliano. Il presidente Valentini racconta quanto sia difficile gestire u